Ottenere la validità di un atto di un notaio italiano in un paese che ha aderito alla convenzione di Bruxelles del 25 maggio 1987, ratificata in Italia con L. 106/1990, è molto facile se confrontiamo il relativo procedimento con quello di paesi che hanno aderito alla convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961 oppure a quello dei paesi che non hanno aderito ad alcuna convenzione.
In cosa consiste l’ulteriore semplificazione?
In altre postille di questo blog si è rilevato come:
- siano necessari due passaggi – 1) Procura della Repubblica; 2) Consolato del paese estero di destinazione; – per legalizzare un atto notarile italiano in uno Stato straniero che non ha aderito ad alcuna convenzione internazionale;
- sia necessario un solo passaggio – 1) Procura della Repubblica; – per validare un documento da usarsi in un paese estero che aderito alla convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961;
- l’apostille si compone di una sola fase presso la Procura della Repubblica;
- in entrambi i procedimenti è necessaria una traduzione giurata da parte di un traduttore.
L’ulteriore semplificazione prevista dalla convenzione di Bruxelles del 25 maggio 1987 è rappresentata dall’esonero da qualsiasi forma di legalizzazione o da qualsiasi altra formalità equivalente o analoga (come ad esempio l’apostille). In altre parole, per far valere l’atto notarile italiano in un paese aderente a questa convenzione è sufficiente la firma del notaio e l’apposizione del suo sigillo
È necessaria una traduzione dell’atto notarile?
Come nella procedura ordinaria di legalizzazione e come nella procedura prevista dalla convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961, anche in questo caso si rende necessario far tradurre l’atto notarile italiano nella lingua del paese estero al quale è destinato. L’interprete dovrà giurare la conformità al documento italiano della sua traduzione e tale adempimento va eseguito davanti ad un notaio ovvero davanti ad un cancelliere di un Tribunale.
Quali sono i paesi aderenti alla convenzione di Bruxelles del 25 maggio 1987?
I paesi aderenti alla convenzione sono i seguenti: Italia, Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Lettonia ed Estonia, quest’ultima dal 5 agosto 2014.
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