In caso di successione l’erede acquista l’asse ereditario comprensivo di eventuali debiti. Nel caso i debiti ereditari siano superiori al valore dell’eredità è necessario che l’erede si tuteli per non dover pagare i debiti del defunto con denaro proprio.
La legge dà strumenti per tutelarsi dai debiti ereditari?
Il codice civile prevede due strumenti per tutelarsi dai debiti ereditari:
I due strumenti producono effetti diametralmente opposti in quanto, con il primo, il chiamato all’eredità rimane totalmente estraneo all’eredità; con il secondo, il chiamato accetta l’eredità però risponde dei debiti ereditari entro i limiti di quanto ricevuto[1].
Quale dei due strumenti è consigliabile?
Rinuncia all’eredità e accettazione con beneficio di inventario hanno, ciascuno, delle specifiche caratteristiche le quali impediscono in astratto di definire un istituto meglio dell’altro. La scelta tra uno dei due istituti dipende, quindi, dalle specificità del caso concreto.
In concreto quando è consigliabile la rinuncia all’eredità?
La rinuncia all’eredità comporta che la chiamata all’eredità[2] si trasmetta ad altri soggetti e conseguentemente con essa si sposta il problema dal rinunciante al nuovo chiamato ereditario. Il problema è particolarmente accentuato quando il rinunciante ha dei figli in quanto essi subentrano nella chiamata ereditaria per rappresentazione[3] . In tal caso, se si sceglie di rinunciare all’eredità, la rinuncia dovrà essere fatta anche dai figli e se questi sono minori tutto si complica perché servirà l’autorizzazione del giudice. In pratica la rinuncia all’eredità è consigliabile solo nei limitati casi in cui il defunto, salvo il soggetto rinunciante, non abbia altri parenti prossimi.
La via maestra: l’accettazione con beneficio di inventario
L’accettazione con beneficio di inventario permette di mantenere autonomi i due patrimoni, da un lato quello del defunto, e dall’altro quello dell’erede, e in questo modo l’erede sarà tenuto al pagamento dei debiti ereditari nel limite di quanto ricevuto dall’eredità. Scegliendo di accettare con beneficio di inventario l’erede non sposterà il problema dei debiti ereditari ad altri soggetti, bensì andrà a gestire responsabilmente la problematica senza alcun pregiudizio per il suo patrimonio.
[1] Esempio: Tizio accetta l’eredità con beneficio di inventario del padre che ha 1.000.000 di euro di debiti e 500.000 euro in banca. Tizio sarà tenuto al pagamento dei debiti ereditari per euro 500.000.
[2] Tecnicamente si definisce “delazione ereditaria”.
[3] La rappresentazione è l’istituto a mezzo del quale un soggetto (rappresentante) verificatisi determinati eventi che impediscono al suo ascendente (rappresentato) di succedere, subentra in luogo di quest’ultimo nella successione ereditaria o nell’acquisto del legato.
Buonasera,
Mio marito è deceduto il 18/07/’19
Lasciando debiti con il fisco essendo libero professionista.
Io e le mie figlie tutte maggiorenni, siamo eredi leggittimi chiamate all’eredità.
Premetto che non abbiamo beni immobili da ereditare ma soltanto l’auto di mio marito per la quale ho effettuato già disdetta dell’assicurazione ed è in garage dove lui stesso l’ha lasciata prima della sua morte improvvisa.
Lui ha però delle fatture proforma da incassare
Cosa mi conviene fare? Rinunciare tutte all’eredità o richiedere il beneficio d’inventario?
Non so se le fatture proforma siano oggetto di bilancio ereditario
Nell’attesa di una V/s immediata risposta invio distinti saluti.
Grazie
In astratto se le fatture sono di importo superiore ai debiti col fisco conviene accettare con beneficio di inventario.
Tuttavia, non le posso dare alcun parere qualificato in quanto la situazione prospettata merita una disamina documentale.
Suggerisco di prendere una decisione tempestiva in quanto tenendo l’auto nel box è nel possesso dei beni ereditari. Conseguentemente nel silenzio gli eredi si considerano tali per legge trascorsi tre mesi dalla morte.